top of page

INCHIOSTRO D'AUTORE 2012

INCHIOSTRO D'AUTORE 2012 - Un anno dopo



Più giorni, più ospiti, più eventi, più creatività, più interazione.Questa è la seconda edizione di Inchiostro d'Autore che per una settimana coinvolgerà Savona con un evento dedicato al fumetto e all'illustrazione, in un vortice di mostre, incontri, performances teatrali e proeizioni cinematografiche..

Innanzitutto gli ospiti. L'edizione 2012 si arricchisce di eccellenze nel panorama del fumetto e dell'illustrazione.

Lucio Parrillo - il cui talento come illustratore lo ha portato a lavorare oltreoceano con la Marvel Comics - per l'occasione ci ha regalato un emozionante lavoro che ci ricorda quanto il fumetto e l'illustrazione siano opere d'arte a tutti gli effetti, un Dylan Dog come non lo avevamo ancora visto, sofferente, tenebroso, inquieto: il suo sguardo penetrante vi scruterà dall'alto dei manifesti che abbiamo affisso per la città.

Daniele Statella,  noto autore italiano che  ha omaggiato Savona con un disegno a china che – come savonesi e suoi ammiratori – ci ha mozzato il fiato.Volevamo ricordare anche noi, infatti, il cinquantesimo anniversario di Diabolik, nato nel 1962 dalle vivaci penne delle sorelle Giussani e per l’occasione il Diabolik di Statella  tenta il suo  colpo a Savona, mentre Eva atterra sulla Fortezza del Priamar che giganteggia dietro il re del terrore.

Giovanni Freghieri, caro amico e ospite d'onore della prima edizione è uno dei marchi di qualità del fumetto italiano. Il suo Dylan Dog dolce e sensibile è ricercatissimo dai collezionisti e spesso introvabile. L'Intrepido, Il Monello, Lanciostory, Skorpio, Martin Mystère , sono solo una parte del suo curriculum, e per noi ha realizzato un’ inedita tavola di Dylan

Con Santy, Inchiostro d'Autore ha voluto portare a Savona una delle figure di spicco del movimento dell'arte urbana. 1979, diploma all'Accademia di Belle Arti di Brera, esperto di incisione, è noto per passare dalla pittura all'affisione, dai pinti murali alla grafica d'arte e la sua interpretazione pop di “Tex” è un caleidoscopico tuffo nella contemporaneità più urban.

La nostra manifestazione è anche una panoramica sui talenti del nostro territorio con: Alex Raso, la sua particolare tecnica della lametta e il suo omaggio a Toppi, la giovane Renata Castellani astro nascente con una grande personalità, autrice di un intero volume a fumetti dedicato a Savona. E poi Lidia Bene con un tratto carico di sfumature adatto sia al fumetto che all’illustrazione vera e propria, Stefano Tirasso con i suoi acquerelli malinconici, Rino Alaimo che ci guiderà verso l'illustrazione applicata all'animazione cinematografica.A dare valore aggiunto all'edizione di quest'anno la presenza di Gabriele Ferrero scrittore e storico del fumetto che modererà l'incontro con gli ospiti.

Nomi importanti.Ma non solo. Per mantenere l’identità crossmediale della nostra associazione volevamo che Inchiostro d'Autore fosse anche un laboratorio creativo in cui i disegnatori coinvolgessero il pubblico in performances dal vivo, con sessioni di pittura live, che fosse un workshop per gli studenti, un'occasione per conoscere tecniche particolari, che fosse una mostra dedicata ai tanti Dylan Dog della storia del fumetto (con la mostra I volti di Dylan Dog), una proiezione di un film cult sui fumetti di Andrea Pazienza (Paz!), uno spettacolo teatrale dedicato a Tex  “Non son degno di Tex” con MR. Puma e i disegni di Giovanni BruzzoCon Inchiostro d’Autore abbiamo inaugurato un nuovo filone produttivo legato alle attività della nostra associazione: le Edizioni d’ Arte DLQ.Nell’ edizione 2011 abbiamo confezionato un cofanetto in tiratura limitata contenente una litografia di un’ opera realizzata ad hoc da Giovanni Freghieri, che raffigura un Dylan Dog che, con le note del suo celebre clarinetto, incanta dei morti viventi mentre i flutti marini lambiscono la Torretta, uno dei simboli più celebri della città di Savona.Oltre alla litografia abbiamo deciso di realizzare sia un catalogo cartaceo con la raccolta delle opere messe in mostra, sia un dvd contenente un breve documentario di 30 minuti in cui Freghieri racconta se stesso, la sua carriera costellata di icone del “mondo delle nuvole”  e il suo intenso rapporto con Dylan Dog e il compianto editore Sergio Bonelli.Anche quest’ anno stamperemo un’edizione limitata del catalogo, delle litografie e serigrafie che gli artisti ospiti di Inchiostro d’ Autore 2012 hanno realizzato per l’occasione. La produzione del dvd invece è programmata per il prossimo anno in modo da inserire  le interviste che durante i due giorni di incontri al Priamàr realizzeremo ad hoc.Le produzioni DLQ svelano un panorama di disagio e inquietudine insieme alla poesia, lo sberleffo, la bellezza, come antidoti alla paura e allo sconforto di un presente instabile e di un futuro incerto. La cifra del surreale e del perturbante unisce cronaca e invenzione, graffio e grafica: mutazione di forme come allenamento alla creatività e alla mutazione critica del pensiero.In questo 2012, ci siamo rimboccati le maniche e con il sostegno di Comune, enti, scuole, associazioni, collaboratori, amici e volontari abbiamo aperto le porte della città alla fantasia, al talento, ai colori.Se tutto ciò piace anche voi, noi siamo già pronti per la terza edizione.

Enrico Bonino & Stefano De Felici

Fumetto? Roba da adulti

 

Un'edizione cross over quella di Inchiostro d'Autore 2012. Il Dylan Dog di Giovanni Freghieri scopre quello tenebroso di Lucio Parrillo, mentre il Diabolik di Daniele Statella incontra il Tex metropolitano di Santy.Intense, emozionanti, magiche, tutt'altro che grigie le opere dei nostri autori, a differenza di tempi in cui vive la nostra Italia oggi, tempi però che però non ci devono impedire di investire nell'arte, nella cultura, nella fantasia. Ecco perché Inchiostro d'Autore, ecco perché la nostra risposta creativa alla stagnazione culturale che si respira ovunque. Il fumetto non è roba per bambini, è arte e artigianato, ispirazione e tecnica, inoltre – lo dimentichiamo troppo spesso – è memoria storica, educazione alla fantasia, esercizio all'estetica e al pensiero. Può anche essere strumento didattico – pedagogico, stimolo per sviluppare personalità e senso critico.Siamo stati tutti figli che hanno sfogliato le pagine ingiallite di qualche Tex Willer lasciato negli scatoloni in cantina, non c'è che non ricordi la sua passione per l'Intrepido e mamma che non si sia segretamente innamorata di un Diabolik, dimenticando quanto fosse crudele e criminale.Poi si cresce e le convenzioni dell'età adulta ci invitano, gentilmente, a chiudere gli albi di fumetti, a lasciarli su una mensola e spolverarli di tanto in tanto. Ci è concessa al limite, un po' di nostalgia e la possibilità di riscoprirli quando avremo dei figli a cui permettere di leggerli.

Perché? Perché leggere una rivista di gossip nella sala d'attesa di uno studio medico dovrebbe essere più adulto rispetto allo sfogliare un numero di Dylan Dog o di Diabolik? Le risposte sono in parte anche legate al nostro retroterra storico. Argentina e Francia sono per esempio paesi che hanno avuto sempre un'alta considerazione verso il fumetto e negli Stati Uniti il fumetto è un grande industria. Due a zero a sfavore dell'Italia, dove il fumetto si regge su piccole e piccolissime case editrici – con un paio di eccezioni - che coraggiosamente vanno avanti tra mille difficoltà.

Con Inchiostro d'Autore vogliamo ricordarvi quanto crediamo nella forza rigenerante dell'arte e quanto talento, lavoro e consapevolezza c'è nel mondo dell'illustrazione e del fumetto. Mi vengono in mente le banalità più ricorrenti nei salotti dei buoni sentimenti: i fumetti sono violenti, traviano le menti, nel migliore dei casi sono favolette, un diversivo anestetizzante per bambini e per ragazzi che non vogliono crescere.

Leggendo Dylan Dog e le scene scene splatter che infarcivano i primi albi, non sono diventata più violenta, ma più sensibile verso i temi sociali e ambientali, ho scoperto il valore catartico dell'ironia grazie alle battute di Groucho, ho conosciuto musicisti, filosofi e poeti attraverso le citazioni, ho immaginato mondi migliori, senza ingiustizie.

Leggendo Diabolik non sono diventata una fan dei ladri e degli assassini, ma ho sviluppato immaginazione, affinato il senso critico su ciò che mi sembra giusto e ciò che mi sembra sbagliato, riflettuto sui concetti di bene e male.

Leggendo Tex Willer il mio odio profondo per la violenza e le armi è rimasto immutato, mentre il fascino verso il western mi ha portato a scoprire libri e film e la precisione dei dettagli storici mi ha rinfrescato questioni e mondi dimenticati sui banchi di scuola.

Con questo non voglio generalizzare. Ci sono fumetti e fumetti, esattamente come esistono romanzi e romanzi, film e film. Però, se abbiamo tra le mani qualcosa di valido, dalle nuvole parlanti si traggono valori, nozioni, conoscenze da approfondire, dall'intensità di certe immagini attingiamo suggestioni e creiamo paesaggi interiori. Penso alla profondità di certe graphic novel, in cui la qualità artistica e narrativa è altissima. Penso ai Crepax, Manara, Pratt che sono riusciti a essere amati da pubblico e critica.

“Sono un autore di letteratura disegnata, uno scrittore che sostituisce le descrizioni, l’espressione dei volti, delle pose, dell’ambientazione, con dei disegni. Il mio disegno cerca di essere una scrittura. Disegno la mia scrittura e scrivo i miei disegni” questo diceva Hugo Pratt, il papà di Corto Maltese la cui ricerca di perfezione nel disegno e nelle parole lo ha consacrato nel panorama della letteratura in un periodo in cui il fumetto era guardato davvero con sufficienza.È solo nel 1992 con il premio Pulitzer (sezione letteratura) ad Art Spiegelmann per la sua opera a fumetti Maus (capolavoro della graphic novel) che lo sguardo e l'atteggiamento da parte della critica cambiano davvero.Letteratura o non letteratura, il dibattito rimane aperto. Il fumetto potrebbe rimanere un genere a metà tra narrativa e cinema, del primo condivide il lavoro sulla parola, del secondo l'importanza delle immagini. Ha un codice linguistico, una modalità di fruizione che lo avvicinano al romanzo e nello stesso tempo è arte visiva, come un film. Il suo linguaggio immediato, fruibile, terreno per esperimenti artistici si eleva sempre più e capita che diventi messaggio filosofico e universale che supera il tempo e lo spazio, in autori come C. Shulze. La definizione che preferisco è però quella di Francis Lacassin, perché eleva il fumetto, sottraendolo dall'ambito della cultura di serie b, affermandone la peculiarità senza nessun confronto limitante: il fumetto come “nona arte”. Punto.

 

Sonia Cosco

bottom of page